C’erano una volta le auto elettriche che potevano beneficiare di tutta una serie di vantaggi, sgravi e sostegni per incentivarne l’acquisto, ovunque: e che, ora potrebbero non esserci più. 

Potrebbe iniziare così il racconto di una vicenda che, oltre a non assomigliare affatto a quelle favole del tipico ‘c’era una volta’, snocciola anche una realtà che sta cambiando proprio adesso.

Sotto ai nostri occhi, malgrado il tanto che si è fatto fino ad ora per poterne incentivare la diffusione, le auto elettriche iniziano a subire i primi veri contraccolpi, e non solo sul mercato.

Se in effetti gli indici di vendita delle auto green e delle ecologiche in generale possono apparire contrastanti a seconda del momento, dal punto di vista normativo e fiscale, sta accadendo dell’altro.

Fino ad ora, al di là degli incentivi all’acquisto sotto la forma di sconti e vantaggi nella riduzione dei listini, le auto elettriche erano sostenute anche da campagne di detassazione importanti.

Tasse per le auto elettriche

Tutti avranno sentito parlare del fatto che le auto elettriche, ad esempio, possono essere parcheggiate senza obbligo di ticket, e che non pagano il bollo come tutte le altre. Eppure? Eppure adesso la strada si interrompe, in questo senso: o almeno, vi è una sorta di inversione di marcia, nel senso che stanno iniziando, per appunto a tassare le elettriche malgrado le premesse.

E nel 2025, a quanto pare, questo varrà per tutte: il bollo dunque dovrebbe essere pagato da tutte le auto elettriche, come del resto capita ai veicoli di altro tipo. Nessuno se lo aspettava. O almeno nessuno si aspettava 135 euro, circa, che adesso andranno pagati. E’ quello che sta succedendo ad Alberta, provincia del Canada, dove è stata approvata una tassa per le elettriche.

Ora anche le elettriche pagano il bollo

Al di là degli incentivi, che raccontano di numeri interessanti, le auto elettriche immatricolate potrebbero dunque subire una tassazione imprevista: dal 2025, in effetti, le auto a zero emissioni del Canada dovranno sostenere un esborso pari a 200 dollari canadesi, che corrispondono, appunto, grosso modo, a 135 euro. 

E’ naturale che ci sia adesso una netta spaccatura sul tema: tra chi sostiene che, ad esempio, questa tassa rende comunque equo il rapporto tra cittadini che dispongono di auto di diversa motorizzazione e che dunque ritengono congruo questo pagamento, e chi invece sostiene il contrario, vale a dire che pagare questa cifra non rientrava, almeno concettualmente, tra i presupposti da cui sono poi scaturite le scelte di investimento di denaro, appunto, in auto contraddistinte da queste convenienze.

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